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Chiesa del Carmine Maggiore

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Chiesa del Carmina maggiore

Attraversando il mercato di Ballarò si giunge a piazza Carmine, un grande allargamento irregolare, dominato dal grande cupolone simbolo della sfarzosa chiesa barocca e dall’annesso convento della chiesa del Carmine Maggiore. La cupola è la più bella in assoluto a Palermo, visibile da ogni parte della città antica si impone allo sguardo dello spettatore. una chiesa barocca annessa ad un convento.
La costruzione originaria risale al XIII secolo, voluta dai Carmelitani, che giunsero a Palermo nel XII secolo, ancora prima che giungessero i Padri Gesuiti. La chiesa originaria nel 1626 fu abbattuta e ricostruita tra il 1627 e il 1667 su progetto di Mariano Smiriglio, architetto del Senato palermitano. La facciata fu rifatta nel 1814.
Domina su tutto il mercato lo splendido cupolone,simbolo della sfarzosa chiesa barocca e dell’annesso convento, decorato esternamente da stucchi (cosa insolita per una struttura esterna esposta a tutte le intemperie) tra i quali spiccano quattro telamoni che intervallano dei grandi finestroni; la loro presenza è a sostegno della calotta, che culmina con il lanternino, ingentilita da maioliche palermitane smaltate di color verde e nero, colori dello stemma dei Carmelitani.

La struttura è caratterizzata da una pianta basilicale, di notevoli dimensioni, a croce latina suddivisa da tre navate che vengono ripartite da cappelle, sia destra che a sinistra.
All’interno sono presenti opere di notevole valore artistico: una tavola raffigurante la Madonna del Carmelo eseguita nel 1492 da Tommaso De Vigilia e un Crocifisso seicentesco, situati rispettivamente sopra i due altari delle cappelle del transetto.
Entrambi gli altari sono incorniciati da due mirabili colonne tortili che nei girali concentrano in esse delle rappresentazioni realizzate a stucco su fondo di oro zecchino, che raccontano la vita di Gesù e quella di sua Madre, queste eccezionali opere furono realizzate dai fratelli Giuseppe e Giacomo Serpottae risalgono al 1683.

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L’altare maggiore, realizzato nel 1622 con marmi misti di provenienza siciliana, da un effetto policromo a tutto l’insieme ed è arricchito da statuine a rilievo in legno dorato. Altra notevole opera liturgica è la statua argentea della Madonna del Carmelo conservata all’interno della prima cappella della navata di sinistra subito dopo la scalinata, nascosta per tutto l’anno e rimossa fuori nel mese di luglio per la sua festa, organizzata dai confrati del T.O.C..
Dalla navata di sinistra si accede al chiostro del convento, l’attuale è quello cinquecentesco ed è disposto a rettangolo con un loggiato configurato da colonne in marmo bigio dai capitelli ionici.
In ogni capitello è riprodotto lo stemma di famiglie nobili che contribuirono alla sua costruzione. Dal porticato una scala a chiocciola conduce al tetto della navata di sinistra, qui staziona una turrita torre che oggi funge da campanile.

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