Attraversando il Rione del Carmine, suggestiva cornice di evidenti lasciti storico artistici di splendida manifattura, potendo osservare un microcosmo plasmato nello stucco che sorprende e seduce, entreremo nel serpottiano Oratorio del Carminello.
L’oratorio del Carminello fu edificato alla fine del ‘500 con finanziamenti aristocratici ed è stato per secoli un oratorio dei carmelitani, che vi si riunivano per le preghiere. Fino ad un secolo fa veniva adibito a cimitero, come si può notare dalla cripta sottostante, ad esclusivo uso della confraternita. Contiene alcuni stucchi del grande Giacomo Serpotta (“La Natività” e “Il Riposo in Egitto”) oltre a stucchi di Giovanni Serpotta.
Esternamente la mole compatta dell’oratorio e la semplicità della facciata di pietra tufacea, in cui emergono solo le sobrie cornici delle finestre e del portale, non rivelano la ricchezza decorativa degli interni.