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È conosciuta per la sua cupola, la più bella di Palermo, rivestita da maioliche smaltate, i cui colori la rendono ancora più visibile da ogni parte della città; al suo interno: gli stucchi di Giacomo e Giuseppe Serpotta, lungo le poderose colonne tortili nelle cappelle del transetto della chiesa e le opere di Novelli e Gagini.
Al suo interno la chiesa conserva pregevoli manufatti artistici che vanno dal XV al XIX secolo, tra cui un quadro del Novellli e Tommaso De Vigilia. Particolarmente affascinanti sono le colonne tortili realizzate nel 1683 da Giacomo e Giuseppe Serpotta, che traggono ispirazione dal ben noto baldacchino del Bernini. La maestria e grazia dei Serpotta si concretizza in un manto dorato con motivi decorativi, in cui, in un microscopico meraviglioso universo, vengono raccontate scene della Vergine e di Cristo
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CHIESA DEL CARMINE MAGGIORE
Attraversando il mercato si giunge a piazza Carmine, un grande allargamento irregolare, dominato dal grande cupolone simbolo della sfarzosa chiesa barocca e dall’annesso convento della chiesa del Carmine Maggiore. La cupola è la più bella in assoluto a Palermo, visibile da ogni parte della città antica si impone allo sguardo dello spettatore.
La struttura è caratterizzata da una pianta basilicale, di notevoli dimensioni, a croce latina suddivisa da tre navate che vengono ripartite da cappelle, sia destra che a sinistra.
All’interno sono presenti opere di notevole valore artistico: una tavola raffigurante la Madonna del Carmelo eseguita nel 1492 da Tommaso De Vigilia e un Crocifisso seicentesco, situati rispettivamente sopra i due altari delle cappelle del transetto.
Entrambi gli altari sono incorniciati da due mirabili colonne tortili che nei girali concentrano in esse delle rappresentazioni realizzate a stucco su fondo di oro zecchino, che raccontano la vita di Gesù e quella di sua Madre, queste eccezionali opere furono realizzate dai fratelli Giuseppe e Giacomo Serpottae risalgono al 1683
L’altare maggiore, realizzato nel 1622 con marmi misti di provenienza siciliana, da un effetto policromo a tutto l’insieme ed è arricchito da statuine a rilievo in legno dorato. Altra notevole opera liturgica è la statua argentea della Madonna del Carmelo conservata all’interno della prima cappella della navata di sinistra subito dopo la scalinata, nascosta per tutto l’anno e rimossa fuori nel mese di luglio per la sua festa, organizzata dai confrati del T.O.C..
Dalla navata di sinistra si accede al chiostro del convento, l’attuale è quello cinquecentesco ed è disposto a rettangolo con un loggiato configurato da colonne in marmo bigio dai capitelli ionici.
In ogni capitello è riprodotto lo stemma di famiglie nobili che contribuirono alla sua costruzione. Dal porticato una scala a chiocciola conduce al tetto della navata di sinistra, qui staziona una turrita torre che oggi funge da campanile.
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Foto: Vincenzo Russo