Siamo lieti di annunciare la nuova collaborazione tra Terradamare e Villa Virginia, appartenuta al commendator Vincenzo Caruso, amministratore generale degli immobili dei Florio.
Grazie a un mirabile progetto di restituzione alla città, apre alle visite guidate Villa Virginia, dimora liberty tra le più raffinate del tempo dei Florio e della Belle Époque palermitana.
Insieme alla cooperativa turistica Terradamare sarà possibile ammirarne gli arredi dell’epoca, i saloni di rappresentanza, il grandioso scalone, le vetrate policrome, le sale da gioco e da pranzo, le delicate pareti dipinte dalla pittrice giapponese Otama Kiyohara, le due torrette che dominano via Dante, usate dai primi padroni di casa per la pittura e la fotografia.
A conclusione di un primo ciclo di ristrutturazione, Villa Virginia, oggi dimora storica e punto di riferimento per l’accoglienza nazionale ed internazionale, presenta un calendario di aperture al pubblico domenicali e serali in collaborazione con Terradamare: domenica 5 aprile, venerdì 1 maggio, domenica 7 giugno, sabato 27 giugno, domenica 19 luglio e sabato 8 agosto.
Sono inoltre previsti alcuni appuntamenti all’interno dei tour della cooperativa, con l’obiettivo di mettere in risalto la via Dante, che tra la fine dell’Ottocento e i primi del successivo secolo, divenne l’elegante asse rappresentativo dello splendido periodo artistico che è stato il Liberty a Palermo.
Villa Virginia la dimora in stile liberty di via Dante (Palermo)
Villa Virginia sorse nel 1908, era di meravigliosi teatri, giardini incantati, la delicatezza della cultura giapponese, gli arredi raffinati e piccoli capolavori di mani sapienti.
Villino del commendator Vincenzo Caruso, amministratore generale degli immobili dei Florio, nota anche come Villa Virginia, dal nome della moglie, circondata da un vasto giardino, adiacente villa Malfitano, unica opera nota dell\\\’architetto Filippo La Porta.
Gli esterni dell\\\’edificio presentano una struttura a due livelli con finestre rettangolari, una solida architettura alleggerita dalle torrette addossate, destinate alle passioni dei committenti: fotografia e pittura.
Eccezionale, anche, la sala da pranzo in cui le pareti furono dipinte dalla pittrice giapponese Otama Kiyohara, vi sono raffigurati paesaggi dalla dolcezza esotica, armoniosi e di una bellezza delicata, tra rigogliose foglie, nubi evanescenti.
La bellezza della Villa insiste al suo interno, in ogni dettaglio decorativo, nella disposizione degli spazi, nella scenografica scala che conduce al piano superiore, nei soffitti a cassettoni, nella suggestione delle ricche vetrate policrome di Paolo Bevilacqua, che filtrano la luce in un caleidoscopio di vibranti luminosità.