\\\”Il cunto di Ballarò\\\” di Salvo Piparo, che \\\”succede\\\” ogni domenica, in un documentario andato in onda il 18 maggio durante la trasmissione \\\”Mediterraneo\\\”, Rai 3.
Il video segue la passeggiata narrata, condotta dagli operatori di Terradamare e raccontata da Salvo Piparo, accompagnato dal violino di Costanza Licata e la voce e la chitarra classica di Rosemary Enea (che eseguono canti popolari della tradizione siciliana), che si svolge ogni domenica; e ne racconta tappe e significati: i gioielli nascosti di Ballarò svelati da un gruppo di giovani e dalla voce narrante di un cuntastorie dei nostri tempi, per portare alla luce la bellezza con la tradizionalità del racconto e l’originalità della rappresentazione.
Nelle città antiche non c\\\’era una distinzione tra un centro storico e le periferie, perché la vita si svolgeva in modo omogeneo dentro le mura della città. Poi con le rivoluzioni scientifiche, tecnologiche, industriali, quelle mura sono state superate o addirittura abbattute.
Una delle caratteristiche che rimane nei quartieri più antichi e più popolari è quella dei mercati. Sono famosi quelli di Palermo, che sono stati e sono anche luogo d\\\’incontro fra tradizioni e culture diverse.
Era celebre il mercato della Vucciria, ma ora le voci più vive arrivano da un altro luogo: il mercato di Ballarò.
Il mercato di Ballarò, nel cuore del rione Albergheria di Palermo: la storia e la cultura di un angolo di città che è diventato angolo di mondo, raccontate da una voce narrante che affascina per il suo cunto senza tempo.
Da Bahlara a villaggio arabo alle porte di Palermo arrivavano i venditori che portavano ogni tipo di mercanzia: il mercato più antico di Palermo e sicuramente il più vivo, porta il nome di Ballarò. E le voci inconfondibili, le abbanniate, ci conducono proprio nei suk arabi.
Ballarò è il cuore dell\\\’Albergheria, quartiere in cui Federico II deportò nel XIII secolo sudditi di altri paesi che si erano ribellati. Emblema delle dominazioni che hanno governato la città, distrutta da terremoti e bombe, ma dal degrado all\\\’improvviso emergono chiese, palazzi, monumenti e gioielli poco conosciuti; come l\\\’Oratorio del Carminello, opera del \\\’600, arricchita dagli stucchi del Serpotta. Tesori oggi svelati grazie ad un percorso nato dall\\\’idea di un gruppo di giovani che ha scelto come voce narrante un cuntastorie dei nostri tempi.
Giù, in fondo alle scale, la cripta, ennesimo tassello di quel presepe unico che è Palermo.
Dai sotterranei e dal ventre appena svelato di una città che nasconde storie e misteri, continuando a percorrere vicoli pieni di vita, si arriva al simbolo della forza e della difesa: la torre trecentesca. Centosedici scalini scavati nella pietra, a tratti soffocanti e sfibranti, e poi all\\\’improvviso: Palermo, tutta scoperta, perfino nelle sue contraddizioni.
Ed è alla storia di questa città che il viaggio e in cunto ci riportano, a quelle mura puniche ritrovate scavando sotto un teatro voluto dai salesiani, che a metà del novecento hanno trasformato in
un orfanotrofio, parte di un altro gioiello dell\\\’Albergheria: il convento trecentesco di Santa Chiara.
Perché l\\\’albergheria è sempre stato il simbolo dell\\\’accoglienza e oggi quell\\\’accoglienza è diventata mescolanza di culture, di etnie, di vite; casa e luogo d\\\’incontro soprattutto per i più giovani.
Qui il cuntastorie ci riporta ai giorni nostri, per raccontare di quel Don Pino Puglisi, assassinato dalla mafia, che ha salvato dalla strada tanti ragazzi.
Come un cerchio che si chiude, il nostro viaggio ci riporta al mercato, ai colori, ai sapori e alle abbanniate; e come un novello paladino, il nostro cuntastorie ci fa ritornare lentamente alla realtà.
«È quando la racconti, che una cosa la fai succedere» — Salvo Piparo.
Trascrizione del servizio \\\”Il Cunto di Ballarò\\\”, andato in onda giorno 18 maggio 2014, trasmissione Mediterraneo, Rai 3. Servizio di Lidia Tilotta ed Emanuele Guida.
LUOGHI RIPRESI DURANTE \\\”IL CUNTO DI BALLARÒ, DI SALVO PIPARO\\\”:
– Mercato di Ballarò;
– Oratorio del Carminello;
– Cripta presso l\\\’Oratorio del Carminello;
– Torre di San Nicolò di Bari all\\\’Albergheria;
– Mura puniche presso il complesso monumentale di Santa Chiara;
– Chiostro di Santa Chiara.
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