Dalla Cala, l\\\’antico porticciolo della città,alla splendida chiesa gotico catalana di Santa Maria della Catena
e la vicina piazzetta del Garraffello, fino a giungere alla monumentale fontana pretoria, la scenografica “macchina d’acqua”.
› Percorso: Cala, chiesa di Santa Maria della Catena, piazzetta Garraffello, fontana Pretoria
INFO: Dott. ssa Rosalia Ceruso 320.7672134 | www.terradamare.org/contatti
Palermo, la città tutto porto, ha sempre avuto un rapporto particolare con l\\\’acqua, fondata tra i due fiumi Kemonia e Papireto, strategico lembo di terra ambito da varie popolazioni.
Ancora oggi, pur non essendo evidente come nei secoli scorsi, la città continua ad essere fortemente legata sia da un punto di vista naturalistico quanto simbolico, sotto svariate, forme con questo elemento e lo possiamo rintracciare in diverse parti della città.
Difatti, i due I fiumi interrati che nel loro percorso ci hanno lasciato strade e vicoli tortuosi, le sorgenti oppure il fiume Oreto con la sua valle, le fontane da quelle monumentali a quelle, semplici e funzionali e poi i qanat e le torri d\\\’acqua, il rapporto che la città ha intessuto con il mare, ambiguo e contrastante, nascosto dalle cortine edilizie degli edifici, fino alle rivoluzioni urbanistiche che ne hanno arretrato la presenza.
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In questo percorso sarà il rapporto con l\\\’acqua e la città a condurci ad un\\\’esplorazione della Cala, l\\\’antico porticciolo della città, alla splendida chiesa gotico catalana di Santa Maria della Catena e la vicina piazzetta del Garraffaello, fino a giungere alla monumentale fontana pretoria, la scenografica “macchina d’acqua”, comprata dal Senato di Palermo nel 1573.
La meravigliosa fontana, costruita secondo un complesso schema di rimandi e di mitologiche personificazioni di fiumi, presenta, difatti, delle sculture significative per la storia di Palermo che rappresentano i quattro fiumi: Gabriele, Maredolce, Oreto, Papireto.