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Tour scolastico \\\’I racconti del mercato del Capo, tra antichi mestieri, Petru Fudduni e i Beati Paoli\\\’

i  Proponiamo questo tour a Palermo nella nostra offerta scolastica, su prenotazione
INFO:  Dott. ssa Rosalia Ceruso 320.7672134 | www.terradamare.org/contatti


Percorso: Porta Carini, mercato del Capo, Palazzo Serenario (esterno), Chiesa di Santa Maria del Gesù o dei canceddi
Punto di raduno:  Porta Carini
Il Capo costituisce, senza ombra di dubbio, uno dei mercati più frequentati della città. Parte da Porta Carini, adiacente al Tribunale, e si estende in tutta la zona che va verso la Cattedrale ed il monte dei pegni.
Il mercato si sviluppa all’interno dell’omonimo quartiere, formato da un quadrivio di stradine, dove il suo asse principale è costituito appunto dalla via Porta Carini, che prende nome dall’omonima Porta riedificata nel settecento in riferimento all’originale quattrocentesca. Da qui si snoda attraverso via Beati Paoli, che invece prende il nome dalla setta misteriosa di incappucciati che nel 600-700 sembra si riunisse segretamente in una grotta sita nei paraggi, e che s’incrocia con la via Cappuccinelle da un lato e la via Sant’Agostino dall’altro.

Tutto questo groviglio di strade e stradine ha l’aspetto proprio del suk orientale. Il quartiere infatti, è nato in età musulmana oltre il corso del fiume Papireto, oggi sotterraneo, ed era abitato da pirati e commercianti di schiavi. Alcune strade del Capo ci ricordano altre storie: quelle degli antichi mestieri dei saponari e delle sedie volanti che verranno narrati durante la passeggiata e la figura di Petru fudduni, umile pirriaturi e lavoratore della pietra, non era letterato di professione, scrisse però innumerevoli poemi; visse pure una giovinezza scapestrata, ma ebbe modo di cantare la vanità delle cose. Continueremo il nostro percorso verso Palazzo Serenario, il seicentesco palazzo in cui visse il pittore Gaspare Serenario e in cui lo scrittore Luigi Natoli ambientò alcune vicende del romanzo \\\”I Beati Paoli\\\”.
L’ultima tappa sarà presso la Chiesa di Santa Maria del Gesù o dei canceddi, si trova sulla piazza dei Beati Paoli. Secondo la tradizione orale e letteraria, lateralmente alla chiesa, in Vicolo degli Orfani, vi era l’accesso alle camere sotterranee utilizzate dai Beati Paoli, una setta che, nel secolo XVII, amministrava la giustizia in forma privata.
La chiesa è detta anche di S. Maruzza o dei “Canceddi” perché sede della confraternita dei portatori di basto che utilizzavano, per i trasporti delle merci, grosse ceste dette “canceddi”. La chiesa ha origini molto antiche, antecedenti al XV secolo; fu ricostruita nel 1660. Dalla chiesa si accede alla cripta, dove sono visibili un piccolo altare, i loculi e la vasca in cui i corpi dei confrati venivano preparati per il riposo eterno. Riaperta dopo decenni, la chiesa è stata affidata alla Comunità di Sant’Egidio, che la utilizza per la preghiera e per le sue iniziative a favore dei bambini del Capo.

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