L\\\’ORO ROSSO DELLA TERRA. Rito del pomodoro e tour a Villa Castelnuovo
Domenica 2 settembre 2018 ore 10:30
Esperienza domenicale con la tradizione agricola siciliana. Laboratorio all’aperto di salsa ed estratto di pomodoro. Lunga degustazione dei prodotti coltivati nei terreni dell\\\’ex istituto agrario. Passeggiata lungo i vasti viali principeschi di Villa Castelnuovo (in viale del Fante) e visita alla Villa, il Ginnasio neoclassico voluto dal principe di Castelnuovo.
A tutti i partecipanti: un omaggio gastronomico, ricordo della giornata insieme
C̶o̶s̶t̶o̶:̶ ̶€̶ ̶2̶5̶ ̶a̶ ̶p̶e̶r̶s̶o̶n̶a̶ ̶(̶p̶r̶a̶n̶z̶o̶ ̶i̶n̶c̶l̶u̶s̶o̶)̶.̶ ̶B̶a̶m̶b̶i̶n̶i̶ ̶d̶a̶ ̶6̶ ̶a̶ ̶1̶2̶ ̶a̶n̶n̶i̶ ̶€̶ ̶1̶0̶ – € 18 per prenotazioni entro venerdì 31 agosto 2018 (bambini da 6 a 12 anni € 8)
Prenotazione obbligatoria: 3928888953 | www.terradamare.org/infoline
Evento facebook: www.facebook.com/events/258981741384363
Domenica 2 settembre, primo appuntamento con una lunga esperienza domenicale con la tradizione agricola siciliana.
Accolti nei viali principeschi di Villa Castelnuovo, realizzeremo la salsa e l\\\’estratto di pomodoro, insieme alla cooperativa Immagine che svolge le attività agricole nei campi della tenuta.
Condivideremo le tradizionali tecniche di preparazione e imbottigliamento dell\\\’oro rosso della terra, e l\\\’affascinante rito del pomodoro al sole,\\\”astrattu\\\”, che su tavole di legno, le \\\”maidde\\\”, viene steso ad essiccare. Una visita partecipata in cui sperimenteremo la storia e i gusti antichi; un momento conviviale, in cui riscopriremo antichi riti familiari in un vero e proprio laboratorio all\\\’aperto in cui saremo coinvolti in tutti i passaggi del Rito del Pomodoro e una lunga degustazione dei prodotti locali, per scoprire i sapori della terra, coltivati negli stessi terreni dell\\\’ex istituto agrario.
Passeggiata lungo i vasti viali di uno dei luoghi scelti nel 700 dall\\\’aristocrazia palermitana per la villeggiatura, e visita a Villa Castelnuovo che fu tra i più importanti istituti per la sperimentazione agricola siciliana. Si ammireranno i viali circondati da palme e cipressi, i giardini con le diverse specie di agrumi che costituirono la ricca collezione dell\\\’istituto, l\\\’orto estivo costituito da pomodori, melanzane, peperoni, zucchine, zucche rosse, mais, tenerumi, cavolfiore e canapa, e l\\\’antico sistema d’irrigazione arabo.
Infine, visiteremo il Ginnasio neoclassico voluto dal principe di Castelnuovo e opera dell’architetto Antonio Gentile, attraversato da un imponente portico con otto colonne di stile dorico al cui centro si trova la cupola con gli affreschi di Michele Varrica. All\\\’interno: \\\”distribuito in varie stanze, destinate per la scuola, per la libreria, per la conservazione de’ semi, e degli strumenti agrari, e per l’abitazione del direttore. Da queste ultime per una scala segreta si scende nell’appartamento de’ giovani, sottoposto di 14 palmi al livello del pianterreno dell’appartamento nobile\\\” Agostino Gallo
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Villa Castelnuovo
«Tutto ebbe inizio nella seconda metà del ‘700 quando Gaetano Cottone e Morso Principe di Castelnuovo decide di realizzare, nella Piana dei Colli, la residenza di famiglia e realizza “un’umile dimora” con un parco di ben dodici ettari coltivato ad uliveto e agrumeto, con viridarium, parterre, statue, fontane (tra le quali la Fontana della Musica realizzata da Ignazio Morabitti), vasche e piante esotiche. Nello stesso giardino fa realizzare anche un teatro di “verzura” (il Teatro di Verdura, appunto) con varie specie arboree, oltre che una foresteria e chiaramente la “casena” cioè la residenza vera e propria.
Ma la vera storia di questo luogo inizia quando il figlio di Gaetano, Carlo Filippo Cottone e Cedronio Principe di Castelnuovo nel 1802 eredita la tenuta.
Carlo era una specie di pasionario dai grandi ideali. Faceva parte, infatti, di una cerchia di aristocratici illuminati che, animati da idee rivoluzionarie e progressiste, volevano riformare il Regno di Sicilia e dotarlo di una carta costituzionale moderna. Le sue idee liberali però gli costarono, nel luglio nel 1811 l’esilio a Favignana. Ottenuta la grazia entrò a far parte del governo siciliano, riuscendo a far approvare la costituzione da lui proposta. Ma alcuni baroni siciliani, contrari alle idee “eccessivamente democratiche” della nuova Costituzione, fecero cadere il governo favorendo il ritorno del re. A seguito di tale delusione, Carlo si rifugia nella casa di famiglia ritirandosi a vita privata.
Quello era, per la Sicilia, un periodo di grande fervore agricolo, così Carlo, che comunque restava l’uomo moderno e attivo che era stato nella vita pubblica, decise di realizzare, all’interno della sua residenza, un Seminario agricolo, diventato poi Istituto agricolo, che aveva il compito di studiare e introdurre nuovi tipi di macchine irrigue e coltivazioni e di diffondere metodi più razionali e produttivi di conduzione agricola anche tramite l’educazione dei figli dei contadini e dei giovani agricoltori. Era la prima volta che si metteva un giardino privato a disposizione della comunità per uno scopo sociale. Per adattarlo alla nuova destinazione il parco subì una serie di modifiche. Su ispirazione del Gymnasium dell’Orto Botanico, venne realizzato anche qui, su progetto di Antonio Gentile, un Ginnasio neoclassico di forma rettangolare, attraversato da un portico con otto colonne di stile dorico al cui centro si trova una cupola con gli affreschi di Michele Varrica. Inoltre vennero riorganizzati, secondo la moda dei tempi, sia gli edifici già esistenti (casena e foresteria) che gli ingressi alla villa. Quello principale che era ed è tutt’ora su via San Lorenzo fu ornato con le allegorie dell’Agricoltura e dell’Abbondanza, quello su viale del Fante, oggi accesso al Teatro di Verdura, fu ornato con satiri, piramidi gradinate e canopi egiziani, il terzo ingresso, che si trova anch’esso su Viale del Fante, permetteva di accedere direttamente, tramite un viale alberato, al Ginnasio.
Purtroppo Carlo Cottone morì prima di vedere il suo sogno realizzato, nominando suo erede l’amico Ruggero Settimo, che proseguì i lavori dividendo la tenuta in due parti; della casena e del Teatro di Verdura ne fece la propria residenza, tutto il resto lo destinò all’Istituto Agrario, che venne inaugurato nel 1847. Da quel momento in poi, questo luogo fu uno dei più importanti per la sperimentazione agricola in Sicilia. Qui vennero introdotte numerose nuove specie di piante e macchine per l’irrigazione che contribuirono a rendere irriguo tutto il territorio palermitano.
Alla fine dei moti rivoluzionari, l’Istituto agrario aveva assunto una tale importanza che i Borboni decisero di gestirlo personalmente, e dopo l’unità d’Italia la Villa divenne proprietà dello Stato». Fonte: Gabriella Insana, Rosalio
La Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S. \\\”Immagine\\\” nasce nel 2005 con lo scopo di creare un occupazione per persone svantaggiate attraverso lo svolgimento di attività lavorative nei settori dell’agricoltura, dell’arte-artigianato, dell’industria, del commercio e dei servizi.
Oltre ad attività lavorative, la Cooperativa ha svolto attività di formazione partecipando al “Progetto Te.M.La.” con l’obbiettivo di favorire l’integrazione socio-lavorativa di soggetti in condizione di disabilità psichica, formando figure professionali di \\\”Vivaista\\\”.
La Cooperativa svolge periodicamente attività di bonifica lungo il Fiume Oreto e rende partecipe la cittadinanza attraverso l’organizzazione di visite guidate.
Nel 2016 vengono affidati alla Cooperativa parte dei terreni di Villa Principe di Castelnuovo e di Villaermosa, dove vengono svolte attività agricole e attività di affiancamento in collaborazione con L\\\’Istituto Tecnico Agrario \\\”Majorana\\\”.
L’obbiettivo della Cooperativa è quello di ripristinare l’antico splendore della Villa, attraverso la bonifica ed il ripristino dei terreni agricoli, con lo scopo di renderla fruibile alla cittadinanza e sviluppare al suo interno attività formative, culturali e ricreative.