La Palermo dei Normanni è stata nel XII secolo uno straordinario laboratorio politico, culturale e artistico. Prima di loro, la città era stata bizantina per tre secoli e poi musulmana per altri 250 anni, ma nessuna delle due dominazioni ha lasciato delle tracce materiali degne di essere ricordate. Sono stati i re normanni, in poco più di mezzo secolo, a scrivere con l’oro dei mosaici bizantini e le geometrie arabe, le pagine forse più belle e originali dell’arte e dell’architettura medievali.
Pagine che hanno riunito in un sincretismo unico e irripetibile le principali culture del Mediterraneo medievale: l’Oriente greco, l’Occidente latino e l’Islam. Espressioni di un Patrimonio oggi riconosciuto dall’UNESCO.
TRAILER:
\\\”Un viaggio alla scoperta della Palermo arabo normanna, cinquantunesimo sito italiano a entrare, nel luglio 2015, nella lista Unesco del Patrimonio Mondiale. Palermo, con la Cappella Palatina e il Palazzo Reale, la Cattedrale, il Palazzo della Zisa, la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, le Chiese di Santa Maria dell\\\’Ammiraglio e di San Cataldo; ma anche Monreale e Cefalù con le Cattedrali. Gioielli ai quali è dedicato il documentario \\\”Palermo arabo normanna\\\” di Eugenio Farioli Vecchioli, Maura Calefati con la regia di Federico Cataldi e la consulenza scientifica di Ruggero Longo in onda su Rai Storia per \\\”Italia. Viaggio nella bellezza\\\”. Le immagini danno vita a un sincretismo che ha generato un originale uno stile architettonico e artistico di valore universale, in cui sono fusi elementi bizantini, islamici e latini, capace di volta in volta di prodursi in combinazioni uniche. Il sincretismo arabo-normanno ha avuto un forte impatto nel medioevo, contribuendo significativamente alla formazione di una koinè mediterranea, condizione fondamentale per lo sviluppo della civiltà mediterraneo-europea moderna\\\”. Fonte: Rai Storia
DOCUMENTARIO COMPLETO:
https://www.raiplay.it/social/video/2018/02/Palermo-arabo-normanna–182e9c62-927f-474b-926b-809e682c4d1d.html