Terradamare si occuperà della fase di formazione dei ‘tour leader” di Ri-Generazioni, un progetto rivolto a sessanta ragazzi e ragazze dalle associazioni “Per esempio Onlus” e “Laboratorio Zen Insieme” e la cooperativa Orto Capovolto con la collaborazione di Push e Terradamare, con le quali sorgeranno percorsi finalizzati alla creazione di spazi verdi commestibili e di percorsi di turismo relazionale.
Siamo molto entusiasti di cominciare questo progetto che permetterà, non solo di soddisfare gli obiettivi di Ri-Generazioni “che potenzia le dinamiche già attive di progettazione partecipata e di sviluppo locale grazie alla rigenerazione urbana e all’educazione ambientale; ma anche di estendere il racconto della città dal centro storico alla periferia.
Insieme a noi, le ‘squadre’ di tour leader impareranno la storia di architettura e urbanistica del loro quartiere, come accogliere e comunicare ai potenziali ospiti, l’importanza delle lingue per ampliare il pubblico; per costruire le destinazioni Zen e Ballarò. Lo faranno attraverso tour relazionali, percorsi composti non solo da edifici e spazi pubblici, ma anche da esercizi commerciali e la comunità locale.
Saranno tour destinati non al turista di massa, ma a viaggiatori interessati a conoscere davvero un territorio.
Come contribuisce l’inserimento di tour relazionali in un progetto come Ri-Generazioni?
I tour sono narrazione pura, racconti della città attraverso le sue strade, per un pubblico dal vivo che cammina insieme alle guide; ci si sofferma, si ha esperienza diretta del racconto, si scoprono luoghi, si incontrano persone, ci si scambia sapere e conoscenze.
Questo tipo di percorsi fa scoprire molte più cose, stada facendo. Nel tragitto per raggiungere dall’edificio A, l’edificio B, si incontra il contenuto più autentico dell’itinerario: luoghi insoliti, piazze che prima non c’erano, storie e persone, mestieri, spazi rigenerati, orti commestibili, associazioni, servizi. Tutto ciò che è fuori dalle guide turistiche, spesso per esigenza di sintesi.
Ma la città si conosce sui libri e sui piedi, la passeggiata culturale, il walking tour, la camminata, sarà lo strumento principale di narrazione e di scoperta e conoscenza.
I tour relazionali sono un’esperienza unica di scoperta. Sono tour in continua evoluzione, poiché cambiano, si evolvono grazie al contributo umano, si migliorano continuamente.
I tour relazionali-esperienziali-emozionali possono essere davvero un mezzo per accorciare le distanze, estendendo un semplice invito: vieni a vedere il mio quartiere, ti accompagno io, ti racconto cosa è successo, cosa succede e cosa sta per succedere, ti mostro cosa vedere, ti presento chi ci lavora, la vita reale dentro gli edifici.
Inserire il turismo professionale moderno, elaborando e utilizzando mappe di comunità, creerà un vero e proprio ponte tra le squadre Zen/Ballarò, perché si gemelleranno e si racconteranno a vicenda i loro quartieri; rafforzerà la già esistente sinergia tra le associazioni attive in questi quartieri; permetterà un racconto nuovo e vivo, denso di informazioni tradizionali e attuali, più completo e concreto. Le stesse caratteristiche che sono necessarie per ottenere un buon tour relazionale.
Questa esperienza sarà una grande opportunità per estendere il racconto della città, allargare il racconto urbano. Una città non è fatta solo di centro storico, ma le periferie hanno grandi difficoltà di narrazione, per la loro distanza geografica dai flussi turistici, per la scarsità di servizi, appesantite da un racconto quasi esclusivamente di cronaca.
Secondo la nostra esperienza, la creazione di passeggiate narrative dense di esperienza e relazioni e di mappe di comunità, al cui interno sono inseriti non solo gli edifici ma anche l’umanità che anima quel perimetro, sono la strada per un racconto inedito e ricco di potenzialità.
La mappa di comunità di Ballarò che è stata realizzata all’interno del progetto “Casa a Ballarò“, realizzata e utilizzata durante il progetto coordinato dall’associazione Per Esempio onlus, è ancora distribuita, consultata, richiesta. Continua a generare movimenti, occasioni d’incontro.
Crediamo che questo lavoro sia ricco di possibilità non solo per chi abita Zen e Ballarò, ma per tutta la comunità e per noi che estenderemo il nostro racconto della città anche nella periferia, cominciando proprio dallo Zen di Palermo.
La diretta facebook della presentazione del progetto: