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Tour Palermo punico-romana

Percorso: necropoli punica, palazzo reale (esterno), Piazza Della Vittoria (Case romane di villa Bonanno), Complesso Monumentale di Santa Chiara, Piazza Bellini
INFO: Dott. ssa Rosalia Ceruso 320.7672134 | www.terradamare.org/contatti

Palermo, fin dalla sua fondazione, si sviluppò ai margini di una vasta e fertile conca, chiusa ad Ovest da una serie di alte colline e lambita ad Est dal mare. La città si presentò in un primo momento in una specie di penisola lunga circa un chilometro, delimitata dai ripidi versanti prospicienti, a Nord, il Fiume Papireto e a Sud il torrente Kemonia. Le caratteristiche geomorfologiche ne fecero quindi un luogo comodo e sicuro, che poteva tra l’altro contare, alle sue spalle, verso occidente, su un ampio e fertile comprensorio agrario vicino al quale dovettero stanziarsi i primi nuclei di coloni ed il cui sfruttamento permetteva certamente di fronteggiare le necessità di sussistenza delle popolazioni appena sopraggiunte.
Le numerose sepolture rinvenute nella zona ad occidente dell’antico centro abitato di Palermo, corrispondente all’area oggi compresa tra le attuali Piazza Indipendenza, Corso Calatafimi, Corso Pisani, Via Cuba, Via Cappuccini e Via Pindemonte, costituiscono la testimonianza più concreta e significativa relativa all’antico emporion fenicio-punico.
La necropoli punica che visiteremo copre un arco cronologico compreso tra il VI sec.a.C. e gli inizi del III sec.a.C. sono per lo più ricavate nel banco di calcarenite di origine marina, ricoperto da uno strato di terra rossa: sono attestati i riti dell’inumazione e dell’incinerazione mentre, sotto il profilo tipologico, risultano particolarmente diffuse le tombe a camera ipogeica.



Poco dopo, a Villa Bonanno, persistono i resti delle case romane, rinvenimento archeologico avvenuto nel 1868, in cui vi ritroviamo i cosiddetti edifici A ed edifici B, del III secolo d.c. Continueremo alla scoperta della cinta muraria, che originariamente circondava interamente la piattaforma calcarenitica protesa tra i due fiumi, un tratto è stato riportato alla luce al di sotto delle cinquecentesche Sale Duca di Montalto, all’interno del Palazzo dei Normanni. Altri tratti sopravvivono inglobati nell’attuale tessuto urbano della città, in molti casi, essi risultano ampiamente rimaneggiati. Tra questi avremo la possibilità di visionare quelle all’interno del Complesso Monumentale di Santa Chiara, l’ex teatro Salesiano e quelle sotto il piano dei cavalieri, a pochi passi tra via Maqueda e Piazza Bellini

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